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Blues #9



Fuori da quello che di me rimane
potrei essere migliore
ma non ho di che cambiarmi

potrei vestire differente
ma ti chiedo i pensieri cambierebbero
vestirebbero alla moda
forse
lasciandomi più nudo?

la mente non si vede
ed è l’ultima speranza
di non vendermi al sorriso che mi fai
forse è l’ultima speranza di non vendermi
al vestito che non ho

Fuori da quello che di me rimane
potrei essere migliore
ma non ho di che cambiarmi

potrei cantare differente
ma ti chiedo i pensieri cambierebbero
questo essere migliore
lasciandomi più ricco?

e non saprei che farne
dei soldi che mi dai
io non saprei che farne
dei giochi che mi dai

Fuori da quello che di me rimane
potrei essere migliore
ma non ho di che cambiarmi.

Massimiliano Città, nasce in quel di Cefalù (chè Castelbuono, dove la famiglia risiede, non ha ospedali e le levatrici hanno smesso d’esser tali) in un’afosa giornata di luglio del 1977 con un blues in Eb sulla pelle. Inciampa e si rialza nel cortile di nonna, dove fantasmi e amici iniziano ad affollare la mente. Viaggia da solo. Cresce artisticamente nel gruppo Kiroy, accolita palermitana di scrittori, pittori e musici. Nel 2004, sotto lo pseudonimo di VagabondoEbbro, pubblicato da CUT-UP Edizioni di La Spezia, esce il racconto «Delirio di un Assassino», inserito nella raccolta “Lost Highway Motel”. Ha pubblicato «Keep Yourself Alive» (2009, Lupo Editore), «Tremante» (2018, Castelvecchi) «Rumori» (2017, Bookabook), «Incisioni» (2023, L’Erudita) e «Agatino il guaritore» (2024, Il ramo e la foglia). Sul blog massimilianocitta.it conduce periodicamente alcune rubriche letterarie tra cui «Cinque domande, uno stile».

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