Morte dell’inquisitore di Sciascia
Morte dell’inquisitore •••••
– Leonardo Sciascia, 1992 – Adelhpi – pp. 118 – € 12,00.
Narrativa che scollina sul versante del saggio storico. Amore per la ricerca, per l’inchiesta, per una verità difficile da far emergere, così come le vite segnate sulle pareti dello Steri le cui tracce riaffiorano casualmente tra una bestemmia e l’altra, tra un dolore e l’altro, numeri che nascondono esistenze, numeri che riempiono le pagine cariche di ignominia del Sant’Uffizio. Mano armata di un potere che nulla ha di religioso e che tutto ha, invece, conservato sulla diffidenza, sulla delazione, sulla prevaricazione, sulla menzogna. Sciascia indaga alla sua maniera, con lo sguardo rivolto al presente storico e la lente d’ingrandimento rivolta al passato. E fra Diego altri non è che un uomo, un uomo che pone il dubbio sul dogma, sul potere costituito, che s’interroga e interroga, non accettando verità rivelate che possano sottomettere la libertà degli uomini. Fra Diego è un uomo libero, e come tale soccombe.
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Massimiliano Città
Massimiliano Città, nasce in quel di Cefalù (chè Castelbuono, dove la famiglia risiede, non ha ospedali e le levatrici hanno smesso d’esser tali) in un’afosa giornata di luglio del 1977 con un blues in Eb sulla pelle. Inciampa e si rialza nel cortile di nonna, dove fantasmi e amici iniziano ad affollare la mente. Viaggia da solo. Cresce artisticamente nel gruppo Kiroy, accolita palermitana di scrittori, pittori e musici. Nel 2004, sotto lo pseudonimo di VagabondoEbbro, pubblicato da CUT-UP Edizioni di La Spezia, esce il racconto «Delirio di un Assassino», inserito nella raccolta “Lost Highway Motel”. Ha pubblicato «Keep Yourself Alive» (2009, Lupo Editore), «Tremante» (2018, Castelvecchi) «Rumori» (2017, Bookabook), «Incisioni» (2023, L’Erudita) e «Agatino il guaritore» (2024, Il ramo e la foglia). Sul blog massimilianocitta.it conduce periodicamente alcune rubriche letterarie tra cui «Cinque domande, uno stile».