Olive Kitteridge di Strout
Olive Kitteridge – Strout, 2009 – Fazi – pp. 381 – € 18,00.
Quanta dolce malinconia nelle pagine della Strout. Un mosaico di quotidiane battaglie dentro mura domestiche troppo sottili da poter sopportare esistenze tanto inquiete. Uomini e donne in giro per un borgo comune, comune a molti, del tutto comune. Teatro di vite che oscillano su una strada che credevamo differente e poi? Poi un inciampo e un altro ancora, e qualche volte un tentativo, un esercizio di volontà, di ribellione al destino confezionato che ci segna sconfitti, in partenza. E un inganno, una verità taciuta, un dolore, un addio. E la letteratura che si fa carne e viene fuori, oltre la dimensione di una pagina, per attraversarci gli occhi. Adesso. L’unico tempo che conta.
Massimiliano Città
Massimiliano Città, nasce in quel di Cefalù (chè Castelbuono, dove la famiglia risiede, non ha ospedali e le levatrici hanno smesso d’esser tali) in un’afosa giornata di luglio del 1977 con un blues in Eb sulla pelle. Inciampa e si rialza nel cortile di nonna, dove fantasmi e amici iniziano ad affollare la mente. Viaggia da solo. Cresce artisticamente nel gruppo Kiroy, accolita palermitana di scrittori, pittori e musici. Nel 2004, sotto lo pseudonimo di VagabondoEbbro, pubblicato da CUT-UP Edizioni di La Spezia, esce il racconto «Delirio di un Assassino», inserito nella raccolta “Lost Highway Motel”. Ha pubblicato «Keep Yourself Alive» (2009, Lupo Editore), «Tremante» (2018, Castelvecchi) «Rumori» (2017, Bookabook), «Incisioni» (2023, L’Erudita) e «Agatino il guaritore» (2024, Il ramo e la foglia). Sul blog massimilianocitta.it conduce periodicamente alcune rubriche letterarie tra cui «Cinque domande, uno stile».