Skip to content

Canto per un folle (I & II)

Sua madre prega per lui invano,
il padre solca acque gelate e saluta da lontano
e i fratelli sfuggono allo sguardo
non si sappia che il piccolo è un povero bastardo.
La sua casa, un covo di spie,
nasconde dentro le speranze, le illusioni, le follie
di gente che va e viene
di una donna che in fin dei conti non gli appartiene.
Lo chiamano il folle in fondo alla strada,
lo chiamano il folle dovunque vada.
Violento, incostante e sbandato
non conosce uomo che non l’abbia indicato
e carcere che non l’abbia invitato,
accolto, accudito, saziato, ingannato, ammazzato.
Lo chiamano il folle in fondo alla strada,
lo chiamano il folle dovunque vada.
Vestiti di seta e unghia allo smalto
capelli di vetro ed occhi dipinti colore cobalto,
accenti forti e piedi storti
sogni denudati e conti correnti scoperti
e gli occhi, gli occhi aperti.
Lo chiamano il folle in fondo alla strada,
lo chiamano il folle dovunque vada.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.