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Keep yourself alive

 

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C’è qualcosa di musicale in questa caduta, un’eco che risuona nella notte, eco di passi, singhiozzi nascosti, volontà di fughe.
Nessuno può fuggire da sè stesso spesso ne siamo consapevoli e troppe volte proviamo a farlo comunque.
E ad ogni tentativo fallito viene fuori il malessere, l’inquietudine del vivere.
“Il tempo giusto, certo, ma quale?
Cos’è il tempo di una sonata?
La scansione delle battute forse? Il suo andamento?
E mentre le note scorrono vestendosi di suono, là fuori, fuori dal suono, fuori dalla sonata, cosa accade?
Il tempo scorre come la musica o gli gira intorno?
Non so darti una risposta, come a molte altre domande del resto, sono soltanto un giovane uomo che sta perdendo i pezzi.
Un puzzle mal composto. Forse in queste righe cerco di attirare la tua pietà. Niente di più.”
Keep yourself alive è il racconto della ‘strada’ di Enzo, figlio di tranquilla famiglia siciliana tradizionale, che tronca la sua giovinezza e taglia i ponti con il paesino d’origine per inseguire un sogno di trasgressione. Infatuato di Daniela, conosciuta durante l’estate dei suoi diciannove anni, che lo ha iniziato alla cocaina, il protagonista sale sul primo treno per Milano per raggiungerla.

Privo di punti di riferimento, nonostante l’incontro con un prete che lo riconosce subito come sbandato, e nonostante il generoso slancio del napoletano Damiano, non sa cogliere le opportunità che gli vengono offerte e prosegue il suo percorso verso un degrado senza ritorno. Conosce la miseria dei marciapiedi, le perversioni di un universo di tossici a cui si lega in modo indissolubile, l’illusorietà di un facile successo da Dj che lo immerge per un certo periodo in un delirio di onnipotenza, schiavo della droga e disperatamente perduto alla società “normale”.
A sei anni di distanza dal primo incontro ritrova Daniela, per assistere alla sua tragica fine; e dalla totale solitudine lo salva solo l’affettuosa presenza di una volontaria che lo assiste quando il suo fisico, debilitato dalla tossicodipendenza e aggredito dalla malattia, lo porta ad attendere la fine in un letto d’ospedale. Qui cerca faticosamente di scrivere di sé al fratello minore, per ricongiungersi in extremis, almeno idealmente, ad una famiglia la cui ‘voce’ significativa resta per lui quella del vecchio Gino, figura chiave del suo ricordo e dei suoi affetti, dopo la cui morte è stato solo il silenzio.
È una storia “forte”, provocatoria, scritta in una prosa densa e coinvolgente che si destreggia tra memoria vicina e lontana, tra ambienti, personaggi e situazioni diversi che si richiamano l’un l’altro per associazione di pensiero o per analogie. La tecnica di scrittura è priva di sbavature ed ottiene un effetto-verità; i personaggi sono tratteggiati efficacemente anche con poche battute e/o gesti.

ISBN: 978-88-95861-62-3 – Prezzo: € 13.00 Anno: 2009 Pag: 144 Formato: 15×21

Acquistabile presso tutte le librerie d’Italia a richiesta, direttamente dal sito della LupoEditore e su IBS,
inoltre:
presso Edicolè di Barreca – Corso Umberto, Castelbuono
Bar Libreria Garibaldi – Piazza Cattolica, Palermo
Modusvivendi – Via Quintino Sella, Palermo.

 

recensioni:

Mauro Maraschi su Malicuvata.it

Paperblog.it

Stefano Donno Blog

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