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La caduta di Dürrenmatt

– Friedrich Dürrenmatt, Einaudi – pp. 67 – € 4,00.

Un congegno perfetto. Racchiuso in poche pagine è il sistema mondo di qualsiasi tipo di governo esportabile ovunque il potere (in ogni luogo) preme per essere tale. Uno splendido affresco della natura umana così misera così fragile proprio quando al vertice. Perché è la povera gente che non ha mai nulla da perdere. Chi detiene il potere vive nell’angoscia di smarrirlo, di smarrirsi, con le spalle scoperte.

Massimiliano Città, nasce in quel di Cefalù (chè Castelbuono, dove la famiglia risiede, non ha ospedali e le levatrici hanno smesso d’esser tali) in un’afosa giornata di luglio del 1977 con un blues in Eb sulla pelle. Inciampa e si rialza nel cortile di nonna, dove fantasmi e amici iniziano ad affollare la mente. Viaggia da solo. Cresce artisticamente nel gruppo Kiroy, accolita palermitana di scrittori, pittori e musici. Nel 2004, sotto lo pseudonimo di VagabondoEbbro, pubblicato da CUT-UP Edizioni di La Spezia, esce il racconto «Delirio di un Assassino», inserito nella raccolta “Lost Highway Motel”. Ha pubblicato «Keep Yourself Alive» (2009, Lupo Editore), «Tremante» (2018, Castelvecchi) «Rumori» (2017, Bookabook), «Incisioni» (2023, L’Erudita) e «Agatino il guaritore» (2024, Il ramo e la foglia). Sul blog massimilianocitta.it conduce periodicamente alcune rubriche letterarie tra cui «Cinque domande, uno stile».

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