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Ai margini del ring



Ogni giorno prendi calci, pugni
e stendi i panni fuori ad asciugare.
Poche lire al mese per le giuste spese
e la vita va senza pretese in lungo a largo sai,
non ci si ferma mai per riprendersi, per comprendersi.
 
Ogni giorno scendi per le scale
e appendi dentro i sogni e quel che eri.
Piccoli pensieri scritti contro i muri
e conservati nel profondo di uno sguardo intenso
alla ricerca di quel senso che in fin dei conti non ha il mondo.
 
E il tempo ti spinge via,
ti prende a ti accende,
ti annienta e ti spegne
senza difese.
 
Ogni notte in piedi incassi forte
e vedi a stento la porta d’uscita,
dopo ogni partita comunque sia finita
una busta gialla tira la tua vita
verso cose che non puoi nascondere e comunque sia bene cosi.
 
Meglio arrancare adesso
che mendicare e lo facevi spesso
da ragazzino per andare avanti.
 
E il tempo ti spinge via,
ti prende e ti accende,
ti annienta e ti spegne senza difese,
è accanto a te
al margine del ring
e aspetta che ci sia il verdetto
che dopo tutto torna a casa insieme a te.
 

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