Skip to content

In una notte di marzo



io
tutto
spirito e corpo,
cadente e morente
ucciso
in un pomeriggio d’autunno
in novembre
sulla baia d’un porto
che non chiede più approdi,
tra dita tremanti
legate l’un l’altra
che non chiamo per nome.
Tu,
che ti lasci dormire
in un verde ricordo
che vorrei ricordare,
mentre spegni le labbra,
ultimo sorso di Brandy.
Tu,
biondi capelli da cancellare,
passi insabbiati che chiedono
aiuto o perdono,
mentre muore la scia
che è già soffio di vento.

Molte sono le solitudini
e molti i silenzi graffianti
in questa notte di marzo
e noi lì,
entrambi in attesa
del fragore che ci esploderà dentro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.