1 romanzo in 10 righe,  1 romanzo in 10 righe

Il piccolo libraio di Archangelsk di Simenon

– George Simenon, 2016 – Adelphi – pp. 172 – € 12,00.

 

Dove si svela la mistificazione di quanto una quotidiana e semplice integrazione sia così facile da raggiungere. Così non è. In ogni momento i tratti distintivi di una differente provenienza possono essere messi in evidenza, additati. Dove la consapevolezza della solitudine e della diffidenza altrui gioca brutti scherzi. Dove l’amore – o il vago sentimento che associamo a quel nome – schiaccia la dignità dell’essere umano che ama, non amato, mentre il modo continua a farsi beffe. E dove i libri si scambiano e si leggono pure.

Massimiliano Città, nasce in quel di Cefalù (chè Castelbuono, dove la famiglia risiede, non ha ospedali e le levatrici hanno smesso d’esser tali) in un’afosa giornata di luglio del 1977 con un blues in Eb sulla pelle. Inciampa e si rialza nel cortile di nonna, dove fantasmi e amici iniziano ad affollare la mente. Viaggia da solo. Cresce artisticamente nel gruppo Kiroy, accolita palermitana di scrittori, pittori e musici. Nel 2004, sotto lo pseudonimo di VagabondoEbbro, pubblicato da CUT-UP Edizioni di La Spezia, esce il racconto «Delirio di un Assassino», inserito nella raccolta “Lost Highway Motel”. Ha pubblicato «Keep Yourself Alive» (2009, Lupo Editore), «Tremante» (2018, Castelvecchi) «Rumori» (2017, Bookabook), «Incisioni» (2023, L’Erudita) e «Agatino il guaritore» (2024, Il ramo e la foglia). Sul blog massimilianocitta.it conduce periodicamente alcune rubriche letterarie tra cui «Cinque domande, uno stile».

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