1 romanzo in 10 righe

Notturno cileno di Bolaño

Notturno cileno
– Roberto Bolaño, 2016 – Adelphi – pp. 123 – € 15,00.

Potentissimo incipit. «Ora muoio, ma ho ancora molte cose da dire. Ero in pace con me stesso. Muto e in pace. Ma all’improvviso le cose sono emerse […] Bisogna essere responsabili. È tutta la vita che lo dico. Abbiamo l’obbligo morale di essere responsabili delle nostre azioni e anche delle nostre parole e perfino dei nostri silenzi, sì, dei nostri silenzi, perché anche i silenzi salgono al cielo e Dio li sente e solo Dio li comprende e giudica, per cui molta attenzione ai silenzi.» Fiume in piena, in un romanzo che è attraversamento della storia, della letteratura, dell’anima di un paese, dall’anima di un uomo che lo vede scivolare agli inferi, o più propriamente nella merda. È il canto del cigno di chi ama la sua terra nonostante l’abbia vista depredata. È nell’abbandono concepito come opportunità, nell’ipocrisia come stile di vita, nel trasformismo come ideale che l’animo umano si svende e scivola nella fogna. O forse l’animo umano sta nell’abbandono, nell’ipocrisia, nel trasformismo, nella merda?

Massimiliano Città, nasce in quel di Cefalù (chè Castelbuono, dove la famiglia risiede, non ha ospedali e le levatrici hanno smesso d’esser tali) in un’afosa giornata di luglio del 1977 con un blues in Eb sulla pelle. Inciampa e si rialza nel cortile di nonna, dove fantasmi e amici iniziano ad affollare la mente. Viaggia da solo. Cresce artisticamente nel gruppo Kiroy, accolita palermitana di scrittori, pittori e musici. Nel 2004, sotto lo pseudonimo di VagabondoEbbro, pubblicato da CUT-UP Edizioni di La Spezia, esce il racconto «Delirio di un Assassino», inserito nella raccolta “Lost Highway Motel”. Ha pubblicato «Keep Yourself Alive» (2009, Lupo Editore), «Tremante» (2018, Castelvecchi) «Rumori» (2017, Bookabook), «Incisioni» (2023, L’Erudita) e «Agatino il guaritore» (2024, Il ramo e la foglia). Sul blog massimilianocitta.it conduce periodicamente alcune rubriche letterarie tra cui «Cinque domande, uno stile».

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