
Me ne sto qui seduto a rimestare nel passato. È quello che più so fare, non credo di produrre danni collaterali a starmene seduto, non penso di smuovere coscienze a rimestare indietro nel tempo, né di sconvolgerne altre. Viaggio sulla linea della memoria, salto, ritorno, riprendo, e talvolta riperdo. Forse più di alcune volte, forse mi ritrovo a perdermi ripetutamente, e forse è il prezzo che bisogna pagare per sentirsi legati a qualcosa, ancora per un po’.
Rimango qui seduto davanti ad un led lampeggiante che attende senza sapere perché. Da parte mia resto in attesa di scorrere quel filo fino a quando le parole lo rendano vivo agli occhi.
E non sempre accade.
Ci sono sensazioni che sai bene d’aver vissuto e proprio per quella intima consapevolezza tendi a nascondere a te stesso. Niente pantomime, niente inganni, né menzogne, sai benissimo com’è andata a finire e non vale la pena ripetere. Altre occasioni invece vorresti che fossero lì, nuovamente vive ai tuoi occhi, cariche di profumi e suoni, e nulla importa se i colori sono sfuocati nella tua mente.