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Canto della pianura di Haruf

Canto della pianura – Kent Haruf – NN editore, 2015 – pp. 304 – € 18,00.

In molte situazioni letterarie contemporanee ci si riferisce alla definizione di “romanzo mondo”, testi in cui l’autore costruisce un universo di personaggi e situazioni che si auto-generano. Senza dubbio in «Canto della pianura», parte di una trilogia, che si completa con «Benedizione» e «Crepuscolo», Kent Haruf riesce in un intento che va oltre. La delicatezza con la quale ci porta in primo piano i personaggi, il loro mostrarsi oltre le righe ma senza dover ricorrere a urla e violenze esistenziali necessarie a farli vivi, ricostruisce un mondo sospeso, di bellezza e speranza, dolore e desolazione. La cittadina di Holt, luogo tra il reale e l’immaginario palcoscenico della rappresentazione, sta lì, tra le pagine della narrazione ma il lettore può benissimo trovarla nel suo cammino, al prossimo isolato. Può incontrare i personaggi nel suo incedere quotidiano, nell’esserci, nel finirci dentro. Il realismo della parola di Haruf disegna volti e voci che osserviamo profondamente attratti dalle sembianze e dai toni, fino a quando ogni cosa svanisce nel silenzio che s’apre dall’ultima pagina.

 

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