L'ironia degli ostinati

Ho ascoltato uomini
ostinati
nel cantare senza un filo di voce
perché nessuno diceva loro,
ho letto di uomini
ostinati
nel comporre senza un fiato di musica
perché nessuno diceva loro,
ho visto uomini
ostinati
nel fotografare senza luce negli occhi
perché nessuno diceva loro,
e ho trovato per strada
tra lembi di vita
divenuti dolore
e suoni
e ricordi
e corde spezzate,
sfibrate da gesti che chiedono amore,
e amore che le corde cerca
per vibrare un sospiro
ho trovato, dicevo, alla fine
l’ironia del mio tempo migliore,
a venire.
Massimiliano Città
Massimiliano Città, nasce in quel di Cefalù (chè Castelbuono, dove la famiglia risiede, non ha ospedali e le levatrici hanno smesso d’esser tali) in un’afosa giornata di luglio del 1977 con un blues in Eb sulla pelle. Inciampa e si rialza nel cortile di nonna, dove fantasmi e amici iniziano ad affollare la mente. Viaggia da solo. Cresce artisticamente nel gruppo Kiroy, accolita palermitana di scrittori, pittori e musici. Nel 2004, sotto lo pseudonimo di VagabondoEbbro, pubblicato da CUT-UP Edizioni di La Spezia, esce il racconto «Delirio di un Assassino», inserito nella raccolta “Lost Highway Motel”. Ha pubblicato «Keep Yourself Alive» (2009, Lupo Editore), «Tremante» (2018, Castelvecchi) «Rumori» (2017, Bookabook), «Incisioni» (2023, L’Erudita) e «Agatino il guaritore» (2024, Il ramo e la foglia). Sul blog massimilianocitta.it conduce periodicamente alcune rubriche letterarie tra cui «Cinque domande, uno stile».