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Anni affollati

La gente è stata inspiegabilmente buona con me. Non ho nemici, e se certe persone si sono mascherate da tali sono state cosi gentili da non avermi mai nociuto. Ogni volta che leggo qualcosa contro di me, non solo condivido i sentimenti di chi l’ha scritto, ma sono certo che io potrei farlo molto meglio. Forse dovrei consigliare i sedicenti nemici di mandarmi anticipatamente le loro lagnanze, dietro assicurazione che riceveranno tutti il mio aiuto e la mia comprensione. Ho perfino segretamente desiderato di scrivere, sotto pseudonimo, una spietata diatriba contro di me. Ah, le semplici verità che nascondo! Alla mia età si dovrebbe essere consapevoli dei propri limiti, e questa consapevolezza dovrebbe portare alla felicità.
Quando ero giovane pensavo che la letteratura fosse un gioco con molte abili e sorprendenti variazioni; ora che ho trovato la mia voce mi pare che, per quanto cambi, tagli e rattoppi, i miei manoscritti non migliorino né peggiorino. Questo, naturalmente, è un peccato contro una delle principali tendenze della letteratura di questo secolo – la vanità dello scrivere a ogni costo – Suppongo di avere già scritto le mie cose migliori. Questo mi dà una certa tranquilla soddisfazione e una certa pace. Eppure non sento di essermi esaurito. In un certo modo, la giovinezza mi sembra piu vicina adesso di quando ero un uomo giovane. Non credo piu che la felicità sia inottenibile; una volta, molto tempo fa, lo credevo. Ora so che può capitare da un momento all’altro ma che non serve cercarla. Quanto all’insuccesso o alla fama, sono cose del tutto irrilevanti e non me ne sono mai preoccupato.
Quello che adesso cerco è la pace, la gioia di pensare e la gioia dell’amicizia e, anche se può sembrare troppo ambizioso, la sensazione di amare e di essere amato.

[J.L.Borges]

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